EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
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Stagione 2012/2013
Tato Russo in

IL FU MATTIA PASCAL

Locandina:

versione teatrale di Tato Russo dal romanzo di Luigi Pirandello
con (in o.a.) Francesco Acquaroli, Renato De Rienzo, Sarah Falanga, Marina Lorenzi, Peppe Mastrocinque, Adriana Ortolani, Carmen Pommella, Francesco Ruotolo, Antonio Rampino, Davide Sacco, Massimo Sorrentino
scene di Tony Di Ronza 
costumi di Giusi Giustino 
musiche di Alessio Vlad
uno spettacolo di Tato Russo

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Date e Info: da giovedì 4 a sabato 6 (ore 21) e domenica 7 aprile 2013 (ore 15.30)

Scheda:



IL FU MATTIA PASCAL - romanzo capolavoro di un giovane Luigi Pirandello, che contiene in nuce tutti i temi della sua futura, geniale drammaturgia - adattato, diretto e interpretato da un talento storico, ma tuttora sorprendente, del teatro nazionale, Tato Russo, diviene una nuova pièce, tanto aderente allo spirito e al linguaggio del grande siciliano da meritare, secondo la critica, una ideale acquisizione al suo repertorio teatrale. Grazie a una calibrata riduzione del testo e all’altissimo livello attoriale, l’artista napoletano e la sua troupe arrivano al cuore dell’opera, esaltando i contenuti di un racconto sempre misterioso e vivo.

Cosa corrisponde a un semplice nome proprio?
È questa la domanda alla quale intende rispondere il protagonista, che compie un viaggio attraverso i vari modi d’apparire di se stesso a se stesso e agli altri, tra gli intrighi di un’esistenza moltiplicata forse all’infi nito che gli impedisce, tra convenzioni e compromessi, di capire chi sia veramente. Mattia Pascal sceglie (o accetta?) di morire con la speranza di vivere una vita diversa. Angustiato dall’ambiente familiare e sociale in cui è continuamente costretto a indossare delle maschere, schiacciato da una somma di leggi e doveri, intuisce una via d’uscita quando scopre di essere creduto morto: può, fi nalmente, rinascere, liberarsi dalla forma che soffoca la sua vera essenza. Ma una volta assunta una identità di fantasia, quella di Adriano Meis, capisce di non avere più un posto all’interno della società perché Meis all’anagrafe non esiste e perciò non può sposare la donna di cui si è innamorato né denunciare un crimine subito. L’unica cosa che gli è concesso fare, dopo l’abbandono anche della sua identità fi ttizia, è attendere la sua terza e definitiva morte scrivendo la storia del fu Mattia Pascal.

Pirandello svolge una ricerca inesausta sull’identità della persona nei suoi aspetti più profondi, mettendo in evidenza il contrasto esistente tra la fl uidità inarrestabile della vita, che è diversa di momento in momento e presenta contemporaneamente aspetti molteplici e persino contraddittori (l’essere), e l’esigenza di cristallizzare quel fl usso continuo in immagini certe, stabili, alle quali ancorare la conoscenza che si ha, o meglio si crede di avere, di sé e degli altri (la forma, l’apparire).

Lo spettacolo si sviluppa in una sorta di autoanalisi, sulla falsariga di un lungo ricordo del protagonista. Tato Russo è nel doppio ruolo di Mattia Pascal e di Adriano Meis ma anche gli altri personaggi che si rincorrono nella storia sono interpretati dagli stessi attori in identità diverse: Mattia e i suoi compagni della trama muoiono tutti per rincontrarsi identici nella storia di Adriano Meis e rivivere poi in quella nuova di Pascal. Racconta Tato Russo: “Ho immaginato un gran luogo dei ricordi, uno spazio vuoto di memoria, una perenne evocazione di fantasmi, un sorgere di anime vaganti che man mano prendevano i colori dei personaggi e degli interpreti.” “i fantasmi del racconto si sono incontrati certamente con i fantasmi del teatro e gli attori hanno incominciato a viaggiare con grande naturalezza tra personaggi e maschere.”

www.tatorusso.it

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