di Eric-Emmanuel Schmitt
traduzione e adattamento Valerio Binasco
con Alessandro Haber, Alessio Boni
e con Nicoletta Robello Bracciforti, Alessandro Tedeschi
regia di Valerio Binasco
musiche Arturo Annecchino
scene Carlo De Marino
costumi Sandra Cardini
Haber e Boni incendiano la tragicommedia (
Torna in scena la formidabile coppia formata da Alessandro Haber e Alessio Boni (al Bonci con Art nel 2011), questa volta alle prese con Il Visitatore, un'altra pièce francese contemporanea, firmata da Eric-Emmanuel Schmitt, diretta da Valerio Binasco.
Il testo, ambientato nella Vienna occupata del 1938, racconta l’incontro tra Sigmund Freud e un misterioso visitatore (Dio, come dichiara di essere? o soltanto un mitomane?) che all’improvviso entra dalla finestra del suo celebre studio, in via Bergstrasse 19, seriamente intenzionato a discutere con lui, vecchio e devastato dalla malattia, le basi del suo pensiero laico.
È una commedia brillante, intelligentemente leggera, che, sullo sfondo della tragedia nazista affronta temi fondanti come il bene e il male, l’amore, la religione, la libertà, la storia, il senso della vita, fino a formulare la domanda inevitabile: se Dio esiste, perché permette tutto ciò?
Il piglio dei dialoghi è efficace, diretto, quasi da sit-com: uno di fronte all’altro i due attori, perfetti nelle parti e in totale empatia fra loro, si sfidano a colpi di pensiero, in una partita esilarante e commovente.
“La casa di Freud è una casa qualsiasi, assediata dal buio e dalla follia del mondo. Quasi quasi, sembra casa nostra.”, annota il regista. “Tutto si svolge in una triste notte di tanti anni fa, ma potrebbe essere, quasi quasi, anche stanotte. Niente è quel che sembra, questa notte: i canti nazisti a volte sembrano quasi belli, Dio sembra un matto qualunque e perfino Sigmund Freud sembra disperatamente ingenuo, come ciascuno di noi. Anche Dio, qui, è in fondo un ‘povero Diavolo’; e le domande vertiginose che questa commedia ci pone, sono da lasciare tutte, umilmente, senza risposta; tranne una, forse…Una risposta importante, a ben vedere, c’è, ed è questa: ‘Sì ’. La domanda, però, dovrete farvela da soli. Buon divertimento.”
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