la Prima Guerra Mondiale vista da una trincea
di Michele Di Giacomo
con Michele Di Giacomo, Federico Manfredi, Umberto Terruso
regia Michele Di Giacomo
assistente alla regia e alla drammaturgia Lorenzo Garozzo
scene e costumi Roberta Rocchi
luci Fabio Bozzetta
suono e musiche Isaac De Martin
illustrazioni Emilio Rossi
produzione Compagnia Oyes
con il sostegno di Emilia Romagna Teatro Fondazione
10 giugno 1917, Altopiano di Asiago.
Dopo un assalto fallimentare contro gli austriaci sulla cima dell'Ortigara, Melo il siciliano, Tonino il vicentino e Francesco il bolognese si ritrovano in una trincea abbandonata. Niente dietro di loro e niente davanti a loro ma nella Grande Guerra nel niente si può nascondere un fucile puntato, un cecchino: nel niente si può nascondere il Nemico. I tre soldati isolati, senza viveri e comunicazioni sono costretti ad aspettare. Un'attesa che si fa eterna, in cui il tempo sembra sospendersi e realtà e sogno si mescolano; così in quello spazio irreale, in una notte che sembra non finire mai, emergono la paura della morte e le contraddizioni delle ideologie davanti a quell'immane carneficina. In quel corridoio di fango, simbolo della Prima Guerra Mondiale le ragioni della guerra e il concetto di Patria e di Coraggio perdono senso e si fanno confusi e prevale il senso di solidarietà, amicizia, e conforto.
Melo, Tonino e Francesco da soldati si scoprono uomini.
In Trincea vuole raccontare la Prima Guerra Mondiale, in occasione del suo centenario, e riportare in vita il ricordo di tutti i militi ignoti affinché non siano morti invano. È un viaggio emotivo ed umano di tre ragazzi lontani dalle loro case, che hanno visto morte, ingiustizia e sofferenza per troppo tempo.
TONINO:(…) Il sangue che vi siete presi, il mio sangue non è più avvelenato. Ha il sapore della mia anima e può dare solo frutti dolcissimi. Ma chi? Chi raccoglierà questi frutti?