concezione e direzione di Chiara Guidi
voce Chiara Guidi
musica originale ed eseguita da vivo Giuseppe Ielasi, Enrico Malatesta, Natàn Santiago
scene, luci, costumi Giovanni Marocco, Vito Matera, Eugenio Resta
attrezzeria Carmen Castellucci
fonica Cosma Castellucci
cura Stefania Lora
SocIetas, Ljubljana Puppet Theater
Teatro Bonci / Emilia Romagna Teatro Fondazione
50 persone al centro di un palcoscenico, al centro di un bosco, per ascoltare una fiaba musicale adatta agli adulti e ai bambini dai 6 anni.
I bambini guideranno gli adulti in un bosco, vibrante di luce e di suoni, e sceglieranno un posto. Lì siederanno a terra e, stando fermi, cercheranno con lo sguardo la voce che racconta, la musica che suona.
Però, nel bosco fitto fitto, gli occhi non possono vedere tutto. Lì, nel posto che hanno scelto, l’orecchio si allunga, si piega, mette a fuoco quanto accade nello spazio e vede più degli occhi. Il bosco è colmo di presenze incredibili. Che sfuggono!
Perché figure misteriose appaiono quando gli occhi sono qui e non là e ciò che s’intravede è veloce come un lampo. Tutto appare e scompare senza dirci da dove viene e dove va, lasciando comunque nell’aria profumi.
Occorre stare fermi e aspettare che qualcosa accada…come quando, sdraiandoci in un bosco, vediamo l’improvviso passaggio di un uccello che, per un attimo, canta per noi.
E mentre stiamo lì, nel nostro posto, una voce racconta favole tratte dal repertorio giapponese. Non hanno il lieto fine e, dove incominciano, là finiscono. Apparentemente non succede nulla. Sembra che non sia successo nulla e il protagonista, alla fine, si trova come quando la storia è iniziata.
Ma davvero non è avvenuto nulla?
La favola apre un varco, come una lama di luce tra gli alberi. Poi si chiude. Scompare.
raffaellosanzio.org