Spettacolo in due atti
COREOGRAFIE ITAMAR SERUSSI SAHAR E CHRIS HARING/ LIQUID LOFT
CONCEPT DEVELOPMENT PEGGY OLISLAEGERS
MUSICHE ORIGINALI ISPIRATE ALLA PARTITURA DI ADOLPHE ADAM
RIELABORAZIONI MUSICALI RICHARD VAN KRUYSDIJK/ ANDREAS BERGER
BALLETTO DI ROMA
DIREZIONE ARTISTICA ROBERTO CASAROTTO
LUCIANO CARRATONI PRESIDENTE
CON IL SOSTEGNO DELL’AMBASCIATA DEL REGNO DEI PAESI BASSI A ROMA
PART OF THE FAST FORWARD PROJECT SUPPORTED BY FONDS PODIUM KUNSTEN NL - PERFORMING ARTS FUND NL
CON IL SOSTEGNO DEL FORUM AUSTRIACO DI CULTURA
un balletto perfetto (…), una macchina teatrale perfetta che ha sempre funzionato fin dal primo giorno
Vittoria Ottolenghi, Perché ancora Giselle? Dialogo sul balletto perfetto, Editrice Compositori, Bologna 2007
Il Balletto di Roma - sotto la nuova guida di Roberto Casarotto - affida ai due autori contemporanei Itamar Serussi Sahar e Chris Haring la riscrittura di Giselle, balletto pieno di passione e raffinatezza, del repertorio romantico uno dei più amati dai ballerini e dal pubblico di tutto il mondo. La compagnia ne porta in scena un doppio remake, coinvolgendo in un’unica creazione due coreografi: a ciascuno è commissionato un atto.
Il primo nasce dalla danza materica e intensa di Itamar Serussi, ex danzatore della Batsheva Dance Company ora resident choreographer per Scapino Ballet di Rotterdam, che dal 2006 sviluppa uno stile personale sperimentando i limiti fisici attraverso l’umorismo e l’improvvisazione, con lavori giocosi ed eleganti, in sinergia con gli interpreti, che conquistano spettatori in tutta Europa. Serussi sceglie di approfondire nel primo atto i temi dell’amore e del tradimento, ricreando la dimensione terrena della vicenda in un intreccio di pulsioni vitali che esplorano lo spazio.
Il secondo è firmato da Chris Haring, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2007 e coreografo della compagnia Liquid Loft. La sua è una danza multimediale che, plasmando contemporaneamente mondi reali e fittizi, tra tecnologie ed espedienti meta-teatrali mette in discussione la definizione stessa di realtà: non c’è un confine tra questi mondi, proprio come non c’è tra il mondo dei vivi e quello delle Willi. Il tema scelto da Haring è la vendetta, declinato in un clima corale di rarefazione visiva.
ballettodiroma.com