EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
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Stagione 2017/2018

IL SENSO DELLA VITA DI EMMA

Locandina:

di Fausto Paravidino

regia Fausto Paravidino

scene Laura Benzi

costumi Sandra Cardini

luci Lorenzo Carlucci

musiche Enrico Melozzi

maschere Stefano Ciammitti

con Fausto Paravidino, Iris Fusetti, Eva Cambiale, Jacopo Maria Bicocchi, Angelica Leo

e con Gianluca Bazzoli, Giuliano Comin, Giacomo Dossi, Marianna Folli, Veronika Lochmann, Emilia Piz, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella

PRODUZIONE TEATRO STABILE DI BOLZANO - CSC CENTRO SERVIZI CULTURALI

S. CHIARA TRENTO - COORDINAMENTO TEATRALE TRENTINO

 

giovedì 1 febbraio ore 20,30 

WikiBonci

introduzione allo spettacolo a cura di Altre Velocità

 

sabato 3 febbraio ore 17.30

Conversando di teatro

 

la Compagnia incontra il pubblico


Date e Info: da giovedì 1 a sabato 3 febbraio, ore 21 - domenica 4 febbraio 2018 ore 15.30

Scheda:

Emma è scomparsa. Nessuno sa dov’è. Di lei resta una faccia dipinta su una tela. E il mistero di una famiglia.

Fausto Paravidino, regista, attore e autore di cinema e teatro, tra le firme più rilevanti della drammaturgia italiana degli ultimi quindici anni, ha scritto per la scena il romanzo teatrale di una famiglia che va dagli anni Sessanta - quando i genitori di Emma, ragazza misteriosamente scomparsa, si incontrano - fino ai giorni nostri. Una fitta rete di relazioni tracciano l’affresco di quattro decenni di vita italiana. Il tratto pungente e affilato della scrittura di Paravidino, che modella i personaggi attraverso i dialoghi, dà vita a un racconto che parla di arte, politica, terrorismo, relazioni, ecologia e scelte. E, come un puzzle, ricostruisce lentamente il volto di una donna.

Siamo all’opening di una galleria, tra i quadri c’è un ritratto femminile. Comincia così la storia di Emma, raccontata e agita dalle persone della sua vita: la madre, il padre, il fratello, la sorella, gli amici dei genitori, il parroco, una vicina. Emma non parla perché non c’è. È scomparsa volontariamente e le persone della sua vita si chiedono perché abbia fatto come la madre quando era incinta di lei: era scomparsa, ma allora sapevano tutti dov’era, da Clara e da Giorgio, i suoi amici. Emma, invece, nessuno sa dov’è. Sanno che non ha più il profilo Facebook né il telefono e sanno che è stata avvistata in Kosovo e che ci sono due persone che ricevono notizie di lei. Sanno che sta bene. E che, prima che cali la tela, tornerà.

teatro-bolzano.it


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