EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
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Stagione 2011/2012
Donatella Finocchiaro, Daniele Russo

LA CIOCIARA

Locandina:

di Annibale Ruccello
tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia
con la partecipazione di Dalia Frediani
con Marcello Romolo, Rino Di Martino
e (in o. a.) Lorenzo Acquaviva, Marco Mario De Notaris, Martina Galletta, Daniele Marino
musiche Massimiliano Pace
disegno luci Gigi Martinucci
costumi Alberto Spiazzi
scene e regia Roberta Torre
 


Date e Info: da giovedì 12 a sabato 14 gennaio 2012 ore 21, domenica 15 gennaio 2012 ore 15,30
Compagnia: Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini

Scheda:

Roberta Torre, una delle migliori firme del nuovo cinema italiano, accetta la sfida di portare a teatro LA CIOCIARA, il celebre personaggio interpretato nel 1960 da Sophia Loren nel film di Vittorio De Sica. Il ruolo che a soli 26 anni ha consacrato Sophia come icona nella memoria collettiva del pubblico italiano e internazionale - e che le ha valso l'Oscar - è oggi di Donatella Finocchiaro, attrice di talento che la regista Roberta Torre ha diretto più volte anche al cinema, in film come Angela e I baci mai dati.

Scritta nel 1985 dal giovane drammaturgo campano Annibale Ruccello, prematuramente scomparso l'anno successivo, la versione teatrale del celebre romanzo di Alberto Moravia è ambientata negli anni '50: finita la guerra, Cesira e la figlia Rosetta hanno apparentemente dimenticato l'orrore della violenza subita e discutono dell'acquisto di una nuova auto. La povertà è superata, inizia l'era del consumismo.
La vicenda raccontata da Moravia e ripresa dal film - una giovane madre e la figlia 13enne stuprate da un gruppo di soldati sulla via del ritorno a casa alla fine della Seconda Guerra Mondiale - interviene nella messa in scena come flash back, grazie a immagini proiettate che interagiscono, come fantasmi, con la realtà degli attori in scena. Così chiarisce Roberta Torre:

"Qui Cesira non è più quella madre sconvolta sul ciglio della strada polverosa a chiedere pietà per la sua povera figlia violata, Rosetta non è quella che non sarà mai più come prima dopo le mani estranee sul suo corpo di bambina: il fantasma di quella violenza si è tramutato in quotidiana banalità come se nulla fosse, l’ha cambiata per sempre in modo subdolo e silenzioso. È questa la vera violenza che nella scrittura di Ruccello ci proietta in un universo dell’orrore dove tutto viene dimenticato in cambio di una normalità apparente e inquietante.
Questa Ciociara è quindi un viaggio nei ricordi e negli incubi e dunque di fantasmi si tratta. Ho immaginato una messa in scena che possa materializzare i ricordi e il passato, che li traduca in immagini proiettate, che li chiuda in una scatola magica che molto ricorda una vera e propria proiezione da cinema.
Ed ecco quindi che il cinema e il teatro interagiscono strettamente in questa Ciociara, oggi e ieri si mescolano continuamente lasciando ai protagonisti della scena una doppia anima che li rende corpi capaci di interagire con i fantasmi."


"Roberta Torre, che del cinema italiano è una firma valorosa, incanta la storia della Ciociara in una sequenza di macchine magiche, lasciando comunque agli interpreti di umanizzare i loro personaggi con commovente verità, a cominciare dalle Cesira di Donatella Finocchiaro" Carlo Maria Pensa, Libero


"Non era facile, eppure la versione teatrale de La ciociara firmata da Roberta Torre centra il bersaglio " "il valore aggiunto è Donatella Finocchiaro: ciociara che ha metabolizzato il personaggio guardando alla Loren senza, però, subirne la leggenda." Edvige Vitaliano, Il quotidiano della Calabria


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