EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
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Stagione 2011/2012

LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI

Locandina:

di Bertolt Brecht
musiche originali di Hans-Dieter Hosalla
traduzione Mario Carpitella
con Umberto Orsini
e con (in ordine alfabetico) Nicola Bortolotti, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino Guanciale, Diana Manea, Luca Micheletti, Michele Nani, Ivan Olivieri, Giorgio Sangati, Antonio Tintis
regia Claudio Longhi
dramaturg Luca Micheletti
scene Antal Csaba
costumi Gianluca Sbicca
luci Paolo Pollo Rodighiero
assistente alla regia Giacomo Pedini


Date e Info: da giovedě 17 a sabato 19 novembre 2011 ore 21, domenica 20 novembre 2011 ore 15,30
Compagnia: Associazione Teatro di Roma, ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione
Prezzi: promozione speciale scuole superiori €10

Scheda:

Fresco di un clamoroso successo di pubblico e critica al debutto primaverile nella città di Roma (in scena con un tutto esaurito dal 29 marzo al 29 aprile), LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI, prodotto da ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro di Roma, è la nuova messa in scena della farsa storica composta da Brecht nel 1941, durante l'esilio, per raccontare, in piena Guerra Mondiale, le origini del grande male, ovvero l'ascesa al potere di Adolf Hitler.
Grazie a una cifra intelligente e allegra, raffinata e insieme popolare, la regia di Claudio Longhi evita intellettualismi e piglio accademico traducendo il testo in una "rivista" di "numeri" caustici ma briosi: uno stato di grazia che finalmente restituisce Brecht alla dimensione di grande classico, capace in ogni epoca di parlare al presente.
Protagonista della scena è uno straordinario Umberto Orsini alla testa di un gruppo di giovani pieni di talento.

LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI è una parabola tragicomica sull’avvento del nazismo nella Germania dei tardi anni '20 e dei primi anni '30: Brecht, quando ormai la Seconda Guerra Mondiale si sta combattendo da due anni, sceglie di tornare alle origini di uno sfacelo politico che sta provocando milioni di vittime e che a lui costa, da nove anni, l’esilio. Indagando i meccanismi perversi del potere e della demagogia costruisce un allucinato e macabro affresco che ambienta, allegoricamente, non nell' Europa teatro reale del disastro ma oltreoceano, in una fantastica Chicago, dove ripercorre l’ascesa criminale di Al Capone rappresentato come l' immaginario gangster Arturo Ui, alle prese con il racket dei cavolfiori.
In filigrana al percorso violento e irresistibile del celebre capomafia affiorano le tappe in cui Hitler ha costruito il suo abnorme potere.

Attraverso un apologo feroce e violento sull’intreccio terribile e puntuale di economia e terrore, di gangsterismo politico e consenso di massa, Brecht svela "un meccanismo di potere criminale e di tecniche di manipolazione comuni a tutte le resistibili ascese di dittatori e aspiranti dittatori: da Hitler a Al Capone, da Stalin a Gheddafi" (Curzio Maltese, La Repubblica).


"il merito principale dell'Arturo Ui di Orsini è di sottrarre Brecht alla tirannide delle mode e restituirlo alla dimensione di classico, ovvero di autore dell'eterno presente [...] Oggi si può tornare a rappresentare uno dei più grandi drammaturghi del Novecento con un altro sguardo, più profondo, universale, moderno." Curzio Maltese, La Repubblica

"Un grande Umberto Orsini" "Dieci vivacissimi giovani" Masolino D'Amico, La Stampa

"Uno straordinario Umberto Orsini" Francesca De Sanctis, l'Unità

"Una grande farsa" Rita Sala, Il Messaggero

"Uno spettacolo coralmente vigoroso" Giuseppe Distefano, Il Sole 24 ore.com



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