EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
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Stagione 2009/2010

NEL SILENZIO DEI FIORI e NOTTE TRASFIGURATA

Locandina:

testo di Mariangela Gualtieri
regia, luci e scene di Cesare Ronconi
con Mariangela Gualtieri e Danio Manfredini
e altri interpreti in via di definizione
abiti 
Patrizia Izzo
fonica Luca Fusconi macchinista Stefano Cortesi
organizzazione Giulia Caporusso e Morena Cecchetti
consulenza amministrativa Cronopios

produzione Teatro Valdoca in collaborazione con Teatro Bonci di Cesena
con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna,
Provincia di Forlì-Cesena e Comune di Cesena
 


Date e Info: Giovedě 25 marzo 2010 (1° turno) Venerdě 26 marzo 2010 (2° turno), ore 21
Compagnia: Teatro Valdoca
Prezzi: Settore unico €15

Scheda:

Il Teatro Valdoca presenta quest’anno due pezzi brevi e intensissimi: Nel silenzio dei fiori, in cui in scena è Mariangela Gualtieri - anima del gruppo, poeta e raffinata interprete fin dai primi lavori degli anni ‘80 - e Notte trasfigurata, con al centro Danio Manfredini, una delle figure  più interessanti e sensibili del teatro contemporaneo, straordinario protagonista, nel 1999, del Parsifal del Teatro Valdoca.

Nel silenzio dei fiori parte dagli ultimi inediti della Gualtieri e li concerta per il teatro:

“se l’oratore prende la parola, il poeta viene parlato da essa, suscitando in questo modo la particolare emozione di un ascolto vicino alla rivelazione. Qui la parola pare attingere alla sua sorgente primaria, e ricaricarsi di efficacia. Si canta il mondo, la semplice e straordinaria bellezza della natura, del cielo, coi suoi bastioni di nuvole, e della terra, fino appunto al silenzio dei fiori, o a quello degli animali.
È un canto d’amore e di pena: stiamo andando troppo lontano da ciò che ci tiene in vita.”

M.G.

In Notte trasfigurata, il tema si addentra nell’umano e indaga fra i suoi nodi.

“Qui il corpo dell’attore si fa vibrante e sensuale, tanto da fare accadere nel presente della scena le parole, e dotarle della fragranza di ciò che viene detto per la prima volta.
In questa seconda parte una figura ammantata incede in un panorama sonoro contemporaneo, quasi re della polvere, o profeta allo stremo, entra ed esce da questo rito pagano scagliando parole di smarrimento e di pietà, benedicendo e imprecando. La Notte trasfigurata riverbera della forza arcaica del teatro. Guardando Danio Manfredini sulla scena, si comprende come la sua arte molto abbia a che fare con la comprensione e la compassione dei vari tipi umani, fino quasi a farsene possedere. La Notte trasfigurata suggerisce un tempo di oscurità generante. Non il buio sterile e terrifico dell’inferno dantesco, piuttosto un buio invocato, dove ci si mette in attesa: qualcosa che vuol venire alla luce viene nutrito e protetto, fino al suo trasfigurare dal non essere all’essere.
Buio notturno ed una improvvisa, inspiegabile chiarità che investe la materia fino a trasformarla, fino a confondere la soglia che separa spirito e concreta sostanza e li impasta in un tutt’uno.”

M.G.

Cesare Ronconi dirige i due interpreti con mano delicata, sobria e precisa. Di Manfredini, Ronconi dice:

“Lavorare con Danio Manfredini è  come stare sempre affacciati su un precipizio, senza appigli e strutture di compensazione. Ho pensato di lavorare allora sulla trasfigurazione, su ciò che modifica le caratteristiche di un essere e lo toglie dalla narrazione. Appare in quel momento qualcosa di definitivo, talmente unico da spaventare. I versi di Mariangela trovano in questo attore la loro più piena intensità.”

C.R.


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