EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
Stagione in Corso
Prosa 

RICHARD II


foto ŠPaolo Porto
Locandina:

di William Shakespeare

traduzione Alessandro Serpieri

riduzione e regia Peter Stein

con Maddalena Crippa, Alessandro Averone, Gianluigi Fogacci, Paolo Graziosi, Andrea Nicolini, Graziano Piazza, Almerica Schiavo, Giovanni Visentin, Marco De Gaudio, Vincenzo Giordano, Luca Iervolino, Giovanni Longhin, Michele Maccaroni, Domenico Macrì, Laurence Mazzoni

scene Ferdinand Woegerbauer

costumi Anna Maria Heinreich

luci Roberto Innocenti

assistente alla regia Carlo Bellamio

PRODUZIONE TEATRO METASTASIO DI PRATO

 

venerdì 1 ore 17.30

Conversando di teatro

la Compagnia incontra il pubblico

 

progetto "Un invito al Teatro - No limits": lo spettacolo di domenica 3 sarà audiodescritto per non vedenti e ipovedenti

 

Per informazioni e/o prenotazioni è possibile contattare il Centro Diego Fabbri di Forlì info@centrodiegofabbri.it tel. 0543 30244

durata 3 ore compreso intervallo

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Date e Info: da giovedė 30 novembre a sabato 2 dicembre, ore 21 - domenica 3 dicembre 2017 ore 15.30

Scheda:

Qual è la vera natura del potere? chi può esercitarlo in maniera legittima? 

Peter Stein, uno fra i maggiori artefici del teatro europeo della seconda metà del Novecento, autore di progetti ambiziosi, come la maratona teatrale de I Demoni (“spettacolo dell’anno” nel 2010), firma per la stagione 2017-2018 una nuova versione di Richard II. 

Il dramma, che occupa un posto particolare nell’opera di Shakespeare, tratta esclusivamente della deposizione di un re, ponendo questioni politiche ancora attuali: il nuovo re non è un usurpatore? Questa azione non significa il sovvertimento di ogni ordine tradizionale? O non è, forse, il regno stesso a non avere basi legittime? 

Scegliendo un’attrice per il ruolo del sovrano, la pluripremiata Maddalena Crippa, la regia amplifica l’ambiguità di questa figura, che incarna un potere arbitrario e odioso: durante il suo regno, Richard II ha si è preso ogni libertà, anche sessuale, suscitando la rivolta di tutte le forze sociali. È un giocatore, un attore. Eppure, anche dopo la sua deposizione, rimane un re, mentre il suo rivale, insediato sul trono, genera esattamente lo stesso meccanismo diffuso di ostilità. 

La radice stessa del potere non è sempre un incomprensibile arbitrio? 

Alla fine, incarcerato, Richard riflette con malinconia sulla mancanza di senso dell'esistenza umana e la sua inedita voce femminile cerca la commozione. 

Confermando una potente cifra stilistica, Stein annuncia una lettura raffinata, intima e profondamente politica del dramma shakespeariano. 

 

metastasio.it 


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